-M- e Cauvin
I due virtuosi della chitarra, elettrica per Matthieu Chedid alias -M- e classica per Thibault Cauvin, entusiasmano il, pubblico con il loro disco “L’Heure Miroir”.
Si tratta di un concerto con due chitarre, un incontro al vertice tra il multi-strumentalismo virtuoso della chitarra elettrica di -M-, premiato per 13 volte alle Victoires de la musique, e Thibault Cauvin, uno dei chitarristi classici più accreditati della sua generazione con il suo suono universale. Dopo una collaborazione nel 2018 con l’album “Cities”, nel quale Thibault Cauvin aveva invitato artisti appartenenti a vari universi come -M-, Didier Lockwood, il maestro del kora Ballaké Sissoko o il prodigio dell’elettro Thylacine, i due complici e amici si ritrovano per un viaggio inedito, ai confini del classico e del pop. Un duo a cuore aperto e di una complementarietà rara, guidato dall’autenticità e dal gusto di creare momenti unici. L’album, nel quale si esprime il virtuosismo di queste due chitarre - la Stratocaster elettrica Serie L 1964 di -M- e la chitarra acustica Jean-Luc Joie 2018 del “Principe delle sei corde” Thibault Cauvin - è stato pubblicato a giugno 2024. Composto esclusivamente da brani strumentali, questo disco contiene tra i 16 titoli degli inediti, dei successi di -M- rivisitati (“Qui de nous deux” e “Je dis aime” tra gli altri), ma anche delle rivisitazioni di opere classiche e pop. Accompagnato da una serie di concerti eccezionali, in luoghi scelti con estrema cura, “L’Heure Miroir” approda all’Opéra Garnier di Montecarlo per un appuntamento fuori dagli schemi.
Sophye Soliveau
Satellite meraviglioso nel mondo del RnB e del soul, la cantante, arpista e direttrice di coro Sophye Soliveau fa vibrare le corde sensibili della sua arpa e della sua voce.
Sophye Soliveau compone la notte, in questo silenzio che permette di ascoltare la propria interiorità. Nata a Clamart nella regione parigina, ha studiato arpa al conservatorio di Bourg-La-Reine. Una formazione che, abbinata alla sua passione di sempre per la musica afro-americana, le ha permesso di sviluppare una musicalità impressionante, moderna e organica, messa al servizio di un percorso creativo che supera i limiti dell’arpa accademica. Appassionata di armonie vocali, di Francis Poulenc come di Angie Stone e di Rachelle Ferrell, Sophye mette anche le sue corde vocali al servizio delle sue composizioni. Ha diretto o dirige dei gruppi vocali come il Chœur Oshun, collettivo vocale di cantanti professioniste con un repertorio soulful, e Maré Mananga, corale afro-femminista che esplora i canti afrodiasporici. La creazione collettiva, l’improvvisazione e il coinvolgimento del corpo nel lavoro della voce e della musica sono quindi alla base stessa del suo percorso. Sempre alla ricerca di esperienze acustiche intense, sia come solista, in trio, in sextet, 8Tet di fusion jazz e tradizione cubana nella quale si è cimentata di recente, Sophye Soliveau esplora nel suo primo album “Initiation”, uscito nella primavera del 2024, un repertorio con radici soul, sullo sfrondo di cori aerei e di ritmiche basso-batteria dal groove prezioso.