La leggendaria Count Basie Orchestra diretta da Scotty Barnhardt
Fondata nel 1935, la Count Basie Orchestra è un’istituzione della storia del jazz americano. Una formazione che incarna lo stile di Kansas City e la tradizione dello stile big band.
L’orchestra continua a dare concerti che registrano il tutto esaurito in tutto il mondo, con membri scelti personalmente da lui, anche 40 anni dopo la sua scomparsa. Il suo nome? William James “Count” Basie, figura di spicco dello swing, che incarna la grandezza del jazz americano. Attualmente diretta da Scotty Barnhart, la Count Basie Orchestra ha vinto 18 Grammy Awards – tra cui quello come miglior grand ensemble di jazz strumentale con "Basie swings the blues” nel 2024. La big band ha partecipato a ogni grande festival di jazz, ha suonato nelle più importanti sale da concerto ma anche per King, Queen e altri reali, oltre ad apparire in film e programmi televisivi. Alcuni dei più grandi solisti, compositori, arrangiatori e cantanti della storia del jazz, come Lester Young, Billie Holiday, Thad Jones, Snooky Young, Frank Wess e Joe Williams, sono diventati delle star internazionali dopo aver iniziato a lavorare con la Count Basie Orchestra. Oggi, l’ensemble di 18 membri continua a portare avanti l’eccellenza iniziata da Count Basie, che ha contribuito a interpretare il blues in maniera non convenzionale, travolgente, affinando nello stesso tempo quei dettagli musicali che donano allo swing tutta la sua profondità emozionale. Uno dei segreti della longevità dell’orchestra: il fatto che Basie incoraggiava i suoi musicisti a comporre e arrangiare espressamente per la formazione e per i suoi solisti. Caratterizzata dalla sua impressionante longevità, la Count Basie Orchestra ha quindi creato un suono e uno scat unici, conosciuti con il nome di “maniera Basie”.
Dal Sasso Big Band
Christophe Dal Sasso, uno dei migliori arrangiatori francesi, rivisita il “Three Quartets” di Chick Corea con tre sassofonisti di rara eccellenza.
Nato nel 1968 a Hyères dans le Var, Christophe Dal Sasso ha iniziato la sua carriera come trombettista. Formato presso le scuole di Londe-les-Maures e Solliès-Toucas da Yvan Belmondo, padre del sassofonista Lionel Belmondo e di suo fratello trombettista Stéphane - che ben presto lo coinvolgeranno nella maggior parte dei loro progetti orchestrali - si avvicina al jazz sotto la guida di Tony Petrucciani, e segue i corsi dell’arrangiatore Ivan Jullien presso il Centre d’Informations Musicales, scuola privata di jazz e musiche contemporanee di Parigi. Primo premio d’orchestra al Concorso di jazz Heineken a La Villette, nel 1996 fonda una big band, che si esibisce regolarmente nei club parigini. Artista musicista pedagogo e forte delle riletture king size di classici di John Coltrane - come con “Africa/Brass” e “A Love Supreme”, suite nella quale i quattro movimenti sono trasposti a misura di una big band - Christophe Dal Sasso si cimenta qui in “Three Quartets” registrato da pianista Chick Corea nel 1981. Sotto la guida esperta del suo arrangiatore, la sua big band - nominata gruppo dell’anno alle Victoires du Jazz nel 2020 - rivisita questo album mitico caratterizzato dalla sua apertura mentale, attraverso l’incontro tra jazz e musica classica. In prima linea, sotto la direzione musicale di Christophe Dal Sasso, tre sassofonisti di rara maestria rivisitano il ruolo di Michael Brecker: David El-Malek, Stéphane Guillaume e Rick Margitza. Un tributo vivente e spettacolare al grande Chick Corea, scomparso nel 2021.
