Pubblicato il Febbraio 21, 2024Aggiornato il Giugno 04, 2024
Immergetevi nel cuore dell’esplorazione musicale e artistica con Bruno Mantovani, direttore artistico del festival Printemps des Arts Monte-Carlo. In un’intervista esclusiva, ci guida attraverso un affascinante viaggio nel repertorio classico, esplorando l’affascinante tema “La mia fine è il mio inizio”. Scoprite come la musica, intimamente legata ad altre forme d’arte e ai sensi, apre nuove prospettive sull’espressione artistica.
“Ho immaginato questo evento come un ciclo che si sviluppasse in tre anni. È un buon ritmo per una programmazione, non trova?”, afferma con spirito Bruno Mantovani, responsabile della programmazione della manifestazione dal 2021. Dopo aver presentato due stagioni attorno al tema generale La mia fine è il mio inizio (Ma fin est mon commencement), in riferimento a un rondò di Guillaume de Machaut che aveva rivoluzionato la scrittura musicale nel XIV secolo, il direttore d’orchestra propone quest’ultimo capitolo come prosecuzione e rinnovamento: “Continueremo a riunire le opere giovanili e più tardive di compositori che non abbiamo mai affrontato in questo contesto, ma questa volta attraverso brani per pianoforte di Robert Schumann, trii per pianoforte di Ludwig van Beethoven, così come la prima e la penultima sinfonia di Mozart, sotto la direzione di Laurence Equilbey. In questo piccolo esercizio di analisi ciò che conta, alla fine, è anche l’accostamento tra le opere e gli interpreti”.
L’edizione del 2024 celebra le composizioni giovanili e tardive di Schubert, scomparso a soli 31 anni, interpretate dalla stessa Laurence Equilbey e dal Quatuor Modigliani. Si potranno esplorare le prime opere per orchestra di Richard Strauss, di cui già si percepiscono gli elementi stilistici; qui è interessante notare che gli ultimi brani di Strauss, che simboleggiano la fine di una tradizione, sono contemporanei alle prime opere del compositore Pierre Boulez, pioniere della modernità.
Dopo ritratti musicali dell’Armenia e poi degli Stati Uniti, questa nuova stagione fa riflettere sul nostro rapporto con la terra e il mondo che ci circonda. Verranno così messi in risalto una versione jazz de Il Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, nonché ritratti di animali composti da Rameau. “Presenteremo la versione sinfonica originale de Il canto della terra (Das Lied von der Erde) di Gustav Mahler, ma anche una sua trascrizione più intima. Ho quindi chiesto a Laurent Cuniot di comporre il suo personale canto della terra. Ne L’inesauribile stoffa del sogno (L’Étoffe inépuisable du rêve), un’opera da camera commissionata a Sophie Lacaze, udiremo anche i suoni di un didgeridoo”, si entusiasma Mantovani. Amando mescolare la musica con le altre arti, il direttore artistico ha scelto le immagini di Sebastião Salgado per le locandine del festival. Verrà inoltre proiettato il film Il sale della Terra (The Salt of the Earth) del regista Wim Wenders, che mette in risalto il lavoro del fotografo brasiliano.
Oltre agli eventi in programma prima e dopo i concerti, un altro modo di vivere il festival è attraverso il cibo: Yannick Alleno, Chef del Pavyllon Monte-Carlo, ha composto un menù di portate in armonia con brani musicali scelti. Senza dimenticare i corsi di danza rinascimentale e la collaborazione con il Nuovo Museo Nazionale di Monaco, che presenterà le opere di tre compositori attorno alla mostra di Pier Paolo Calzolari. Il festival Printemps des Arts Monte-Carlo offre così svariate opportunità di accedere alla musica classica, ai suoi movimenti e alle sue emozioni, estendendone il significato.
Incontri appassionanti con i musicisti...
• Giovedì 14 marzo: Presso il Club dei residenti stranieri di Monaco (CREM), con Sandro Compagnon, sassofonista, e Henri Demarquette, violoncellista.
• Giovedì 21 marzo: Presso il Café de la Rotonde del Casino de Monte-Carlo, con il Quatuor Modigliani.
• Giovedì 4 aprile: Presso il Café de la Rotonde del Casino de Monte-Carlo, con Karol Mossakowski, organista.
Prenotazione obbligatoria: +377 93 25 54 10
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