Pubblicato il Gennaio 05, 2024Aggiornato il Novembre 28, 2024
Monte-Carlo, cuore pulsante del Principato, continua a reinventarsi. Anche se chiunque conosce il Casino de Monte-Carlo, il Café de Paris Monte-Carlo e l'Hôtel de Paris Monte-Carlo, forse non tutti sanno che qui si fermava il treno e che lì, sotto i nostri piedi, c'è un vero labirinto sotterraneo... Per questa passeggiata, abbiamo un ospite illustre: Sébastien Vimercati, direttore di sala del famoso Casino de Monte-Carlo, formatore di croupier per Monte-Carlo Société des Bains de Mer... e, ovviamente, monegasco!
In un soleggiato pomeriggio di ottobre incontriamo Sébastien Vimercati sui gradini del Casino de Monte-Carlo. Siamo nel suo luogo di lavoro, ma che in realtà è molto di più: ci troviamo nel cuore di un quartiere affascinante, immaginato da François Blanc 160 anni fa. All'epoca, qui c'era l'altopiano delle Spélugues, e guardando verso il mare, le Rocher e le montagne dell'entroterra, il luogo era deserto o quasi. Per decreto, il Principe di Monaco autorizzò François Blanc a ripensare completamente il luogo. Mantenere il nome “Spélugues”? L’idea non tentava l’uomo d’affari… “In tedesco significa 'istituzione dubbia'. Per quanto riguarda il francese antico, 'spélongue' designava un tagliagole”, spiega sorridendo Sébastien Vimercati. Il cambiamento era necessario… Fu Monte-Carlo, letteralmente “il monte Carlo” il nome scelto per questo nuovo quartiere. Sorsero quindi il Casino de Monte-Carlo, seguito dall'Hôtel de Paris Monte-Carlo e poi dal Café Divan (futuro Café de Paris Monte-Carlo, oggi superbamente ristrutturato). Osserviamo l'esterno del casinò, il cui “aspetto attuale risale ai primi del ‘900”. Quando Charles Garnier realizzò gli ampliamenti dell'interno dell'edificio - a cominciare dalla sala dell'Opera che oggi porta il suo nome - rifece anche la facciata del Casino de Monte-Carlo.
DA SAPERE: “L'aspetto attuale risale agli inizi del '900” spiega Sébastien Vimercati. Infatti, quando Charles Garnier realizzò gli ampliamenti dell'interno dell'edificio - a cominciare dalla sala dell'Opera che oggi porta il suo nome - rifece anche la facciata del Casino de Monte-Carlo.
Con un padre direttore dei giochi di Monte-Carlo Société des Bains de Mer, Sébastien Vimercati avrebbe potuto sognare di diventare croupier. All'inizio fu la chimica ad affascinarlo, ma dopo alcuni esperimenti il giovane tornò a casa e si unì alla società come fattorino. Un ottimo modo per conoscere i luoghi ed i servizi come le sue tasche! All'età di 21 anni, cominciò a conoscere i giochi, passando prima dalle slot machine per poi arrivare ai giochi da tavolo. Oggi lo troviamo direttore di sala, ed è lui che forma i croupier che conducono i diversi giochi del casinò.
Il tornello: è così che alcuni monegaschi hanno soprannominato la Place du Casinò, ci racconta Sébastien Vimercati. È vero che, a Monaco, tutto parte da lì e tutto sembra portare lì. Completamente ripensata qualche anno fa, il posto è gioioso e vivace. Gli alberi che lo costeggiano “possono essere rimossi e rimessi a posto in pochi minuti”, ci dice la nostra guida.
“La Place du Casino è infinitamente modulabile!”
Una qualità che permette di immaginare ogni genere di evento e happening, uno più folle dell'altro, dal concerto alla partita di golf, passando per il campo da tennis (per non parlare delle corse automobilistiche). Spazio all'immaginazione!
Esprimete un desiderio…
A Monaco, pare che diversi luoghi e oggetti portino fortuna… È ad esempio il caso del ginocchio della statua equestre presente nella hall dell’Hôtel de Paris Monte-Carlo. Ma il luogo preferito per esprimere un desiderio resta, come ovunque nel mondo, la fontana. Si tratta di quella che circonda l'opera di Anish Kapoor, che ogni giorno riceve offerte dai visitatori. Le monete recuperate da Monte-Carlo Société des Bains de Mer durante la manutenzione della fontana vengono donate ad associazioni monegasche.
Voltando le spalle al Casino de Monte-Carlo, ci dirigiamo verso il giardino della Piccola Africa, di cui Sébastien Vimercati ci racconta la storia: “Alla fine del XIX secolo, il Principe di Monaco sognava un luogo che gli ricordasse la bella stagione, anche in pieno inverno”. Poiché il tempo è bello tutto l'anno o quasi, ha chiesto ai giardinieri di fare arrivare piante e alberi dell'emisfero australe. “È un giardino davvero insolito, c’è un’ampia varietà di alberi”. Cambio d'atmosfera: basta attraversare la strada per entrare nel giardino dei Boulingrins, creato contemporaneamente al suo vicino esotico. Questo giardino alla francese ci offre una splendida prospettiva sulla piazza, sul casinò e sul Mar Mediterraneo.
Passiamo ora dietro il Café de Paris Monte-Carlo raggiungere il Buddha-Bar Monte-Carlo, da cui si domina l'hotel Fairmont. “All’epoca, la ferrovia passava proprio qui, in modo da collegare e rifornire il quartiere. Questo era anche il luogo del tiro al piccione”, racconta Sébastien Vimercati. La loro rimozione finì col rimodellare il quartiere. E così, il Loews Monte-Carlo (ex Fairmont) venne sviluppato da un gruppo americano.
Un passaggio iconico del Gran Premio…
Nel primo tracciato del circuito della gara automobilistica, creato nel 1929, le vetture passano attraverso la galleria del “Tiro al Piccione”, spesso soprannominata “galleria del Loews. Allo stesso modo, il tornante n. 6 divenne presto leggendaria. Ancora oggi, quello che gli appassionati chiamano “tornante del Loews" è il più lento del circuito, dato che i piloti vi transitano in media a… 45 km/h!
Ronaldo, Ronaldinho, Ibrahimović, Drogba e tanti altri… Costeggiamo il mare e passeggiamo sulla Promenade des Champions, omaggio ai grandi calciatori di ieri e di oggi. I nostri passi ci portano al di sopra dell'Auditorium Rainier III. Sul tetto si trova Hexagrace, un immenso affresco colorato firmato Vasarely, che rappresenta un omaggio alla Principessa Grace.
Oltrepassata la scultura di Adamo ed Eva di Botero, raggiungiamo le Terrazze del Casino: un luogo mozzafiato per i giocatori che possono approfittare di una vista sul mare assolutamente unica.
A pochi passi di distanza, l'Opéra Garnier Monte-Carlo dispone di un eccezionale ingresso privato per il Principe di Monaco. Infatti, secondo l'etichetta monegasca, il Principe non può giocare al casinò e nemmeno vedere i tavoli da gioco. La creazione di un ingresso privato nell'Atrio facilita ora l'arrivo del Principe e della sua famiglia all'opera.
È giunto il momento di completare il giro della nostra visita. Alla nostra destra, troviamo la rotonda dell'Hôtel de Paris Monte-Carlo, mentre sulla sinistra possiamo ammirare le Thermes Marins Monte-Carlo. Risaliamo dall'avenue Princesse Alice e raggiungiamo, piazza Beaumarchais, l'Hôtel Hermitage Monte-Carlo. Di fronte al palazzo, sul sito dell'ex Sporting d'Hiver, si possono ammirare gli edifici in vetro di One Monte-Carlo e la sua strada pedonale. Al centro di questo nuovissimo quartiere si trova un albero, un tempo piantato dalla Principessa Grace e attorno al quale qui è sviluppato tutto. E alla fine della strada? Eccoci di nuovo a Place du Casino. La visita è quindi terminata. Davvero?
L’altro lato di Monte-Carlo
Monte-Carlo ha anche una vita intensa sotto terra, dove si trovano, ad esempio, le magnifiche sale congressi del quartiere One Monte-Carlo. Sotto il Café de Paris Monte-Carlo, invece, le cantine dell'Hôtel de Paris ospitano circa 350.000 bottiglie. Si tratta delle cantine di hotel più grandi del mondo.
In qualità di direttore di sala, il nostro ospite ci invita ad aprire la porta sul retro, ed eccoci nel labirinto sotterraneo del casinò, dedicato al personale. Si tratta di un groviglio di piccoli corridoi dove difficilmente riusciremmo a orientarci senza la nostra guida! “Questi passaggi furono utilizzati durante la guerra”, commenta Sébastien Vimercati. Oggi i segnali aiutano i nuovi arrivati a trovare la strada.
Torniamo in superficie, sotto il sole che illumina come di consueto la Place du Casino. Termina così questa piacevole e interessante visita a un quartiere piccolo ma famoso in tutto il mondo.
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