Pubblicato il Marzo 06, 2019Aggiornato il Aprile 25, 2023
È un mestiere poco conosciuto, che richiede peraltro qualità assai precise: il croupier del casinò deve dimostrarsi discreto ed efficace. Dopo una prima parte di carriera dedicata al calcio professionale, Antoine Grauss è oggi uno dei croupier più promettenti del Resort Monte-Carlo Société des Bains de Mer. È stato peraltro premiato nel 2018 nel corso dei Campionati Europei dei croupier. Incontro con un professionista che non lascia niente al caso…
Prima di diventare croupier, era solito giocare al casinò?
Antoine Grauss : Assolutamente no, e penso per giunta che per essere croupier, piuttosto che avere il gusto per il gioco occorre avere il gusto per la competizione. Si ha sempre bisogno di rimettersi in discussione, di superarsi e di essere più performanti.
Come s'impara questo mestiere così particolare ?
A.G : Ho partecipato all’Ecole des Jeux di Monte-Carlo Société des Bains de Mer. Dopo una serie di test matematici, di manipolazione e psicologici, ho cominciato una formazione di 3 mesi al Black-Jack. Successivamente ho imparato i giochi annessi, come il poker, per poi essere formato alla roulette, al craps e successivamente a tutti i giochi europei. Il graal è senza dubbio la roulette francese! È il gioco più difficile da imparare.
La sua prima sera in quanto croupier del casinò ?
A.G : La prima volta che sono « arrivato al tavolo », ho avuto l'impressione di trovarmi all'orale dell'esame di maturità. Era proprio la medesima sensazione. Ma poi, piano piano, ci si abitua e si comincia a gestire quella tensione che talvolta si può provare quando ci si trova davanti un cliente. Ci si giunge con l'esperienza. Talvolta ancora oggi sperimento un po' di quello stress, quando per esempio pratico un nuovo gioco, o mi trova faccia a faccia con un cliente che gioca molti soldi. In casi come questi, il croupier deve abituarsi molto rapidamente al modo di fare, di agire e di giocare del cliente. Deve registrare tutte queste informazioni per non cadere in errore e non irritare il giocatore.
Come gestisce le sue emozioni al tavolo da gioco ?
A.G : Si tratta sempre di relativizzare: anche se il cliente gioca forte, sono pur sempre soltanto dei gettoni. Devo aver la capacità di fare un passo indietro e di mantenere la padronanza di ciò che faccio. Col tempo s'impara a gestire le proprie emozioni, di modo che la scarica di adrenalina sia meno forte. E in ogni caso s'impara a nasconderle, poiché lo scopo è di riuscire a padroneggiarle. Occorre mantenersi il più rilassato e naturale possibile.
Come partecipa alla magia del Resort Monte-Carlo Société des Bains de Mer ?
A.G : L'esperienza dei clienti comincia a partire dal primo contatto con il personale. A quel punto, in quanto impiegato del casinò, devo riconoscere quei clienti che giocano in diversi dei nostri casinò, che accolgo nello stesso modo, indipendentemente dal sito. Riconoscere il cliente, salutarlo: è qualcosa che si fa naturalmente. Certi vengono a giocare qui da più di vent'anni. Sta a noi fare tutto il necessario perché si sentono a loro agio. E se ne hanno voglia, siamo ben lieti di fare quattro chiacchiere.
La magia del Resort aleggia anche nel superbo Casino de Monte-Carlo…
A.G : Lavorare in questo luogo magnifico è qualcosa di straordinario. L'atmosfera del casinò può essere molto tranquilla, poi cambiare totalmente e animarsi via via che la serata prosegue. Quando posso, mi piace concedermi il tempo di osservare le modanature, i dipinti: è magnifico ! E noto anche che ogni nuovo cliente che entra nel casinò alza gli occhi al cielo e non può che lasciarsi andare a un: « wow »!
Grande giocatori e piccoli rituali
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