Pubblicato il Aprile 14, 2023Aggiornato il Ottobre 13, 2023
Fonte di biodiversità e di salute, il mare veicola storie e racconti che sono parte integrante della storia del Resort, dall’Hôtel de Paris Monte-Carlo alle Thermes Marins Monte-Carlo e del suo ristorante L’Hirondelle.
Aperto sul Mediterraneo, nel Principato si celebra ovunque il patrimonio marittimo locale: la flora e la fauna reale o immaginaria, la storia e i miti, come dimostrano le decorazioni della Hall dell’Hôtel de Paris Monte-Carlo. Alzando lo sguardo è così possibile ammirare tritoni, naiadi e mascheroni scolpiti la cui funzione era quella di allontanare gli spiriti maligni. Intorno alla vetrata centrale, quattro finti gusci di tartaruga marina sembrano formare una farandola. Questi invertebrati sono tra le specie a rischio e, grazie all’isola delle tartarughe creata al Museo oceanografico di Monaco, oggetto di particolare attenzione. Contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla protezione degli oceani e della loro biodiversità, questo tempio del mare è stato creato nel 1889 dal Principe Alberto I. Un Principe navigatore a cui il ristorante L’Hirondelle rende omaggio con la sua terrazza affacciata sull’orizzonte.
Foto: Decorazione del soffitto della Hall dell’Hotel de Paris Monte-Carlo con tritoni e naiadi.
Nel 1873 il Principe Alberto I acquistò una goletta di 32 metri, costruita da Camper & Nicholson e allestita come yacht da diporto, per compiere esplorazioni scientifiche. Inizialmente chiamata Pléiade, venne poi ribattezzata L’Hirondelle. L’imbarcazione navigò in lungo e in largo nel Mediterraneo occidentale, visitò le isole atlantiche spagnole e portoghesi e, grazie ad essa, il Principe poté effettuare scandagli fino a 2.870 metri di profondità. Dopo la sua ultima campagna nel 1885, l’imbarcazione fu sostituita da navi più grandi, come la Princesse Alice, dotata di elettricità e di tre laboratori, la Princesse Alice II, progettata appositamente per le regioni polari, e L’Hirondelle II, lunga 82 metri. Si passò quindi dai 15 membri dell’equipaggio della prima imbarcazione agli 80 membri. A bordo il Principe sperimentò molte innovazioni: palloni sonda, telegrafia senza fili, fotografia e persino cinematografia.
Foto: 1912 - L’Hirondelle II nel porto di Monaco.
Oltre a ospitare il 10% di tutte le specie marine conosciute, il Mar Mediterraneo possiede virtù terapeutiche legate a doppio filo con la storia delle Thermes Marins Monte-Carlo e del Resort. Per comprendere questo legame si deve fare un salto indietro nel tempo fino a un particolare evento storico. Nel 1848, quando Mentone e Roccabruna si dichiararono città libere, il territorio monegasco vide la propria superficie ridursi di dieci volte. Il Principato cercò quindi un nuovo modello economico e decise di combinare termalismo e gioco d’azzardo, seguendo l’esempio di Bad Homburg. Dopo aver fatto fortuna nella città tedesca, pertanto, François Blanc fu incaricato dal Principe Carlo III di sviluppare il progetto anche a Monaco. Si diffuse un particolare tipo di balneazione, chiamato in francese “à la lame”, che consisteva nel farsi immergere nelle onde del mare al largo. Nel 1875 l’Etablissement de Bains de La Condamine offriva il meglio della talassoterapia. Successivamente, nel 1908, venne trasferito al Larvotto, in un edificio ancora più arieggiato e luminoso. Oggi ospitate in un modernissimo edificio adibito alla fisioterapia, a pochi passi dall’Hôtel de Paris Monte-Carlo, le Thermes Marins Monte-Carlo continuano a tessere questo speciale rapporto con il mare. Come spiegò il suo direttore, il dottor Yves Treguer, il giorno dell’inaugurazione nel 1995: “Era necessario riallacciarsi alla vocazione originaria della Société des Bains de Mer che ha presieduto alla nascita di Monte Carlo SBM; era necessario riscoprire la vocazione luminosa e salutare del Mediterraneo; era necessario reinventare la modernità delle Thermes Marins ai tempi d’oro della talassoterapia.”
Foto: 1900 - Il manifesto che promuove la talassoterapia a Monaco.
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