“Il mio primo incontro con queste opere è stato grazie a una bandiera di Keith Haring inserita in una cornice. L’opera ha catturato la mia attenzione e mi ha spinto a scoprire il resto della collezione di bandiere”, spiega entusiasta Laura Restelli Brizard, curatrice della mostra.
Provenienti dalla collezione Daniel Vial, curata dallo storico dell’arte Jean-Christophe Claude, le opere sono state realizzate tra il 1986 e i giorni nostri. Dopo una prima presentazione di alcune delle opere davanti alla Città Proibita nel 1987, non meno di trentasei bandiere - riproduzioni identiche delle opere originali con il consenso degli artisti e dei titolari dei diritti di utilizzazione - sono oggi esposte fino alla fine di luglio per soffiare nel vento in occasione della 5a edizione della Monaco Art Week. Le bandiere sono state disegnate da alcuni dei più grandi nomi della scena internazionale, tra cui Vito Acconci, Valerio Adami, Bernard Bazile, Ben, Günther Förg, Eva Jospin, Joseph Kosuth, Robert Longo, Annette Messager, François Morellet e Hervé di Rosa.
“Il tema della bandiera affascina gli artisti da sempre, per le sue proporzioni e la sua forte carica simbolica, in particolar modo a partire dal Novecento. Quando poi la si inserisce in una cornice, perde il suo status di bandiera per diventare un’opera d’arte a tutto tondo. Oggi collocata in riva al mare, ritorna in un certo senso al suo ambiente naturale instaurando un dialogo a distanza con le vele delle imbarcazioni”, spiega Laura Restelli Brizard. Davanti all’Opéra de Monte-Carlo e lungo tutta l’Avenue de Monte-Carlo, queste bandiere sono issate fino a dieci metri di altezza nei luoghi pubblici del Principato, così come nell’Hôtel Hermitage Monte-Carlo e sulle terrazze della banca CMB Monaco.
Conclude poi la curatrice della mostra: “Mi piace portare l’arte in strada, per le persone che non osano andare nei musei. Qui, le opere di artisti esposte nei musei più illustri quali il Moma di New York, il Centre Pompidou di Parigi o la Tate Modern di Londra sono dunque fruibili liberamente e senza moderazione, con gli occhi e con il cuore, con l’aiuto dei testi descrittivi bilingue che accompagnano questo percorso culturale all’aperto”.
