Tutte le strade portano a Monte-Carlo
Che sia a terra, in mare o nel cielo, l'avventura del Resort è fortemente legata a quella dei trasporti, sin dal XIX secolo. Focus per le Giornate del Patrimonio 2024 sul tema dei percorsi, delle reti, delle connessioni e del patrimonio marittimo.
Sapevate che un secolo e mezzo fa i viaggiatori raggiungevano il Casino de Monte-Carlo in battello a vapore da Nizza? Per tuffarsi in questa avventura bisogna tornare al 1858. Dopo l'inizio dei lavori su progetto dell'architetto parigino Godineau de la Bretonnerie, i primi manifesti pubblicitari annunciano l'apertura della Société des Bains de Monaco. Nel capitolato, la società si impegna a realizzare alcune strade del Principato, nonché a garantire il trasporto urbano interno e di collegamento con i comuni limitrofi. Grazie a un omnibus che fa la spola ogni mattina tra Nizza e Monaco, i viaggiatori sono invitati a vivere l’esperienza dei saloni del casinò, con le sue sale per concerti, balli, conversazioni, letture e giochi.
Poco tempo dopo viene stipulato un trattato franco-monegasco che prevede la costruzione di una linea ferroviaria fino al Principato, collegata alla rete francese, ma bisognerà attendere 10 anni per vedere il primo treno passeggeri sostare alla stazione di Monaco, a nord del quartiere La Condamine! Per trasformare il Resort in una località di villeggiatura internazionale, l'Amministrazione decide quindi di sfruttare i battelli a vapore, Le Charles III e La Palmaria, che avrebbero fatto avanzare il campo della meccanica. La costruzione della ferrovia è una formidabile impresa di uomini e donne, venuti da tutta Francia per dare il proprio contributo a questa straordinaria apertura al futuro. Una sfida tecnica vinta, poiché la mattina del 19 ottobre 1868 la prima locomotiva arriva a Monaco, con i suoi vagoni passeggeri provenienti da Nizza.
Il treno, con tre classi a tariffe differenziate, permetterà a moltissimi passeggeri di vivere l'esperienza. Affinché visitatori, uomini d'affari e giocatori possano arrivare il più vicino possibile al quartiere delle Spélugues, in cima al quale si trova il Casino de Monte-Carlo, François Blanc riesce anche a ottenere dalla compagnia ferroviaria Parigi–Lione–Mediterraneo (Compagnie des chemins de fer de Paris à Lyon et à la Méditerranée) la costruzione di un seconda stazione, situata più in basso. Grazie a ingegnosi ascensori idraulici, i passeggeri possono recarsi alle Terrazze del Casino de Monte-Carlo direttamente. Il gruppo segue poi il ritmo degli arrivi e delle partenze del treno, che attende l'uscita dei giocatori di sera ai piedi del tempio del gioco monegasco. Il quartiere vive così anni di grande sviluppo durante la Belle Époque.
Elicottero e dirigibili nel cielo
Se oggi, per le cerimonie ufficiali, S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco si sposta talvolta in carrozza trainata da cavalli con la famiglia principesca, è in ricordo di un’epoca in cui questo mezzo di trasporto permetteva di recarsi fino al Larvotto dalla Rocca. Meta di svago, terra di divertimenti apprezzata dall'aristocrazia e dall'alta borghesia, Monte-Carlo è teatro delle più belle competizioni sportive del mondo. Costantemente alla ricerca dell’eccellenza e delle prestazioni, nel Principato affluiscono i pionieri dell'aviazione, e con essi qualsiasi mezzo in grado di volare.
È qui che l'ingegnere francese Maurice Stanislas Léger, consulente tecnico del Principe Alberto I, progetta un prototipo di elicottero, per il quale compie i primi test in una sala del Museo Oceanografico di Monaco. Effettua diversi decolli, prima nel 1905, poi nel 1907.
In quegli stessi anni anche l'aeronauta Jacques Faure si alza in volo a bordo del suo pallone aerostatico per tentare di raggiungere la Corsica, mentre Henri Rougier, sportivo esperto, effettua il primo volo sul Mediterraneo con il suo biplano dopo aver firmato un contratto con la Société des Bains de Mer. È anche il primo uomo a superare in volo una montagna, quella della Tête de Chien che domina Monaco. Un successo entusiasmante.
Canots automobiles e nascita del Grand Prix
L'avventura dei trasporti riguarda anche le strade, un settore in cui il Principato ha avuto una bella marcia in più! Nel 1902 ospita infatti i primi test di asfaltatura, grazie a una formula messa a punto dal dottor Ernest Guglielminetti. Riutilizzando l’asfalto residuo dell'impianto di gassificazione di Monaco, riesce ad asfaltare 40 metri a servizio dell'azienda; un evento che permetterà la creazione precoce del Gran Premio ad opera dell'Automobile Club de Monaco! Per la cronaca, questa istituzione monegasca si chiamava originariamente Sport Vélocipédique de la Principauté (SVP). Fondata nel 1890 e centrata sulle due ruote mosse dalla forza dei polpacci, è ribattezzata nel 1907 Sport Automobile et Vélocipédique Monégasque (SAVM), integrando da quel momento le quattro ruote alimentate da motore a combustione interna.
Nasce così 1° Rally automobilistico di Monaco nel 1911, con Parigi, Berlino, Bruxelles, Boulogne-sur-Mer, Vienna e Ginevra come città di partenza. Un evento vinto dallo stesso Henri Rougier, con una media di 13,8 km/h a bordo della sua Turcat-Mery 25HP. A quel tempo, le strade della città sono in pavé e le rotaie del tram corrono da La Condamine al Casino de Monte-Carlo. Affacciata sul mare, la baia monegasca è teatro di un afflusso di passeggeri e di regate che danno vita a balletti sulle sue acque.
Monaco è meta di villeggiatura di un'élite cosmopolita, appassionata di veicoli non più trainati da cavalli, che viene nella località balneare per partecipare a concorsi di eleganza, testimoni del progresso del settore. Oltre ai raduni di idrovolanti e al primo rally aereo concepito a immagine di quelli automobilistici, il Principato diventa un importante appuntamento per gare di canots automobiles, ovvero barche a motore, dal 1904 al 1923. È in questo contesto che nel 1929, con il sostegno di René Léon, amministratore della Société des Bains de Mer, l'Automobile Club de Monaco inaugura l'avvincente circuito del 1° Gran Premio di Monaco, ovvero il primo al mondo con cadenza annuale all’interno di una città.
Tutte le strade portano a Monte-Carlo
Con l'avvento dell'automobile, negli anni '40 l'urbanista Eugène Baudoin propone l’interramento della linea ferroviaria. Si dice anche che sia stata la consulenza dell'architetto modernista Le Corbusier a convincere definitivamente il Principe Ranieri III a realizzare i lavori, rientranti nelle grandi opere avviate durante il suo regno a partire dal 1958. La vecchia tratta all'aperto viene quindi sostituita da una rete sotterranea, che va dalla stazione di Monte-Carlo fino alla frontiera francese, a Roquebrune.
Quasi 100 anni dopo l'arrivo del primo treno passeggeri nel Principato, queste nuove opere sono inaugurate nel 1964, e per l’occasione il sovrano lascia al figlio, il futuro Principe Alberto II, l’onore del taglio del nastro. È la fine dell’epoca delle linee ferroviarie a cielo aperto, aprendo la strada a vasti sviluppi sulla costa nei quartieri di Portier e Larvotto. In occasione del 50° compleanno del Principe Ranieri III, nel 1999, viene poi inaugurata la stazione di Monte-Carlo, ancora oggi l’unica del Principato, una vera e propria cattedrale di vetro accanto alla chiesa di Santa Devota. Un’appassionante storia di trasporti, che hanno dato al Resort tutto il dinamismo che gli conosciamo.
Per saperne di più: https://journeepatrimoinemonaco.com/