Pubblicato il Febbraio 16, 2024Aggiornato il Giugno 17, 2024
Loquace, con il suo accento napoletano che non lo ha mai abbandonato da quando si è stabilito in Francia nel 1986, Gennaro Iorio è un personaggio carismatico. C'è da dire che il suo viaggio ha qualcosa di romantico. A metà degli anni '80, Gennaro ha completato la sua formazione artistica presso l’Istituto d’Arte Filippo Palizzi di Napoli. 1987: all'apertura della stagione estiva, eccolo al bar del Casinò di Monte-Carlo: indossa il costume da cameriere. Lavora anche alla Salle des Étoiles dove si trova a fianco di un certo Alain Ducasse, recentemente arrivato nel Principato. Stagione successiva: "Ero un giovane papà e avevo bisogno di lavorare”, ricorda Gennaro Iorio. “Sono entrato per la prima volta nelle cantine dell'Hôtel de Paris facendo gli straordinari in sala". E seguendo i corsi di enologia tenuti da Michel Balanche. Nel frattempo, si preparava per i primi concorsi. Affascinato molto presto dal mondo del vino, il giovane ha iniziato così a darsi da fare in ogni modo. Sempre presente in cantina e in sala, Gennaro Iorio viene nominato capo cantiniere nel 1993. E, a quel punto, deve dire addio alla sala, “con un po' di rammarico”. Ma è solo a questo prezzo che il nuovo responsabile della cantina potrà così “prendersi il tempo per viaggiare, per incontrare i viticoltori…”
Nei primi anni, prima come sommelier poi come cantiniere, Gennaro Iorio ha assistito e partecipato alla professionalizzazione del mestiere. Ha vissuto, ad esempio, l'arrivo di Jean-Pierre Rous, il primo Capo sommelier del Louis XV - Alain Ducasse press l'Hôtel de Paris. Prima di allora, il mestiere del sommelier veniva confuso con quello del maître. E, in questi anni, abbiamo assistito al progressivo riconoscimento di un'intera professione. Poi è arrivato il momento dei concorsi e "tutti volevano essere campioni del mondo". Sebbene il mestiere in sé sia rimasto lo stesso, ogni anno le conoscenze sono “più tecniche, più specifiche”, spiega il capo cantiniere. "Abbiamo bisogno di persone appassionate". E questo è un tema che Gennaro Iorio trova molto interessante: cosa possiamo fare affinché i giovani possano sviluppare la loro passione? Nel suo piccolo, a modo suo, si sforza di condividere e trasmettere il sapere, ad esempio portando con sé giovani reclute durante le visite ai vigneti. Si tratta di una missione molto importante per lui, anche se la gestione quotidiana delle cantine occupa gran parte del suo tempo.
Custodire, preservare il vino, rifornire tutti i punti vendita del Resort, “dal tavolo stellato alla birreria o alla discoteca”, partecipare a fiere, gruppi di degustazione… Le missioni di Gennaro Iorio sono diverse e molteplici. Per rifornire i circa 40 punti vendita, l'organizzazione deve essere precisa, tra la cantina dello Sporting Monte-Carlo, punto di ingresso della fornitura, e le cantine dell'Hôtel de Paris, "dedicate essenzialmente all’invecchiamento del vino". Ogni hotel del Resort dispone di una propria cantina, che a sua volta rifornisce le cantine di ogni punto vendita. Ogni giorno, il team di Gennaro Iorio rifornisce le cantine dei locali per avere "in anticipo diverse bottiglie per ogni etichetta della carta, in condizioni di vendita". In effetti, le bottiglie invecchiano in condizioni di conservazione nelle cantine dell'Hôtel de Paris: a una temperatura che varia tra i 13,5° ed i 14,5° con un tasso di umidità compreso tra il 75% e l'85%. "Non è la bottiglia tirata fuori la mattina dalla cantina a essere aperta la sera". Vedere le bottiglie andare via, non è straziante dopo averle invecchiate per anni? "Come custode del tempio, vorrei non vendere nulla", dice ridendo Gennaro Iorio. "Ma so benissimo che siamo qui per condividere il piacere e per aprire le bottiglie". A volte, i capi sommelier lo invitano per la degustazione quando viene venduta una bottiglia davvero unica. Momenti di condivisione e di grande emozione.
Lontano dalla tipica immagine del cantiniere solitario, Gennaro Iorio esercita soprattutto un mestiere di contatto, di condivisione. Contatto con il capo sommelier esecutivo del Gruppo Patrice Franck ovviamente, per le questioni più strategiche. Contatto anche con tutti i sommelier, per garantire la fluidità di questo bellissimo meccanismo che è la gestione della cantina, oltre che per assicurare buone condizioni di conservazione nei locali. E, infine, la condivisione, che è un aspetto essenziale durante le visite ai vigneti, le fiere, ma anche durante i gruppi di degustazione che ogni venerdì mattina riuniscono i capi sommelier e il capo cantiniere.
Migliaia di bottiglie eccezionali riposano e invecchiano nelle cantine dell'Hôtel de Paris e spetta a Gennaro Iorio e al suo team vigilare sulla loro evoluzione per offrirli durate il servizio al momento più opportuno. Ma al capo cantiniere spetta anche vigilare sul patrimonio della cantina: "Qualche anno fa, ha sentito il bisogno di creare un luogo dove conservare le tracce della Storia". In questo “inventario”, di annate particolari, bottiglie legate alla famiglia dei Principi o alla storia del Principato… Vi si può vedere riposare un cognac di epoca napoleonica, commestibile e con il suo tappo autentico: "Sì, toccare queste bottiglie può far venire i brividi", ammette prontamente il capo cantiniere. Altre etichette vengono conservate per l'invecchiamento, in attesa che il tempo faccia il suo lavoro... E per questo, non è il caso di affrettare le cose: "A volte, per professionalità, dobbiamo dire di no ai clienti. Paradossalmente, oggi non poter accedere a certe cose permette di renderle un sogno". Ma anche un modo di preservare la reputazione delle cantine e del Resort.
Lontano dall'immagine del cantiniere solitario, Gennaro Iorio è un testimone di prim'ordine di usi e costumi: "È finita l'epoca in cui si beveva vino per 3 ore a tavola in un ristorante gourmet. Per contro, possiamo consumare una bottiglia del valore di qualche migliaio di euro con un semplice panino". I codici cambiano, le mode vanno e vengono… Mode per la maggior parte anticipate dai professionisti del Resort. Oggi, la Borgogna ha il vento in poppa, ma domani?
Dopo 36 anni con Monte-Carlo Société des Bains de Mer, Gennaro Iorio pensa al futuro. Ci pensa ogni giorno. Dopo? Non è la pensione, no: è fare il vino, "ritornare alla terra". Nell'attesa di trovare il suo angolo di felicità sotto il sole del Mediterraneo, Gennaro Iorio continua la sua bellissima storia d'amore con il mondo del vino, alla quale dedica tutto il suo tempo e tutte le sue energie, e che non finirà mai.
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